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IL CRITICO D’ARTE ROBERTO SOTTILE RACCONTA GLI INTRECCI CONTEMPORANEI CHE ANIMANO IL MUSEO DEL PRESE

- INTERVISTA SUL SITO IGNORARTE.COM

Il Museo del Presente di Rende, in Calabria, diventato centro strategico e importante polo culturale di diverse iniziative, continua la sua programmazione ideata dal critico d’arte e curatore Roberto Sottile “Intrecci Contemporanei”, dedicata all’arte contemporanea che ha fatto già registrare importanti consensi tra gli addetti ai lavori e il pubblico, accreditando la rassegna ideata da Sottile, come una delle novità di maggior successo della stagione artistica 2020 su tutto il territorio nazionale. Il 23 ottobre alle ore 18.00 doppio appuntamento con l’apertura delle mostre “Derivato” degli artisti Nicolò Canova e Fernando Cobelo e “Arcanum” dell’artista Francesco Speciale. Abbiamo chiesto a critico e curatore Roberto Sottile di raccontarci meglio questo progetto e nello specifico le prossime due mostre.

Nonostante gli ingressi contingentati, il periodo di lockdown degli inizi 2020, la programmazione del Museo del Presente “intrecci Contemporanei” raccoglie consensi importanti. Come è nato questo progetto?

È nato in sinergia con l’Amministrazione Comunale di Rende con il Sindaco Marcello Manna e grazie all’Assessora alla Cultura Marta Petrusewicz. Durante una delle nostre abituali giornate di lavoro, nell’estate 2019 ho chiesto, forse anche un po' timidamente, all’Assessora di poter osare e pensare in grande, cioè cambiare la rotta di un Museo del Presente che da scatola da riempire potesse con una programmazione pensata e mirata iniziare a produrre contenuti inediti coinvolgendo artisti provenienti da tutto il territorio nazionale. Così è stato. Il nostro obiettivo è raccontare il presente, la nostra quotidianità. Potrà sembrare strano ma per fare questo abbiamo ripensato il Museo del Presente, per quello che riguarda i percorsi dedicati all’arte contemporanea, come un non museo, un luogo che non ha la pretesa di musealizzare le opere e gli artisti, ma il nostro obiettivo e raccontare questa variegata creatività, il presente più presente, l’attimo!

Perché “Intrecci Contemporanei”?

Perché l’arte non ha confini e barriere e parla diversi linguaggi che appartengono a tutti. L’idea è stata quella di guardare al territorio, alla Calabria e più in generale al sud con le sue esperienze e le sue forze migliori e nello stesso tempo riuscire ad impreziosire questa trama con la presenza di artisti provenienti da altre realtà territoriali, che hanno alle spalle una ricerca, una formazione e un percorso capace di apportare qualità e confronto. La mia unica richiesta è stata quella di poter costruire e pensare a percorsi totalmente inediti, pensati per il Museo del Presente. L’idea di svuotare gli studi, oppure mostre che si spostano da un museo all’altro non mi piace. Il museo non è una scatola da riempire ma un luogo delle emozioni, da vivere, dove incontrarsi e far dialogare diverse energie.

Quindi ogni intreccio ci racconta idee e creatività differenti?

Proprio così. Ogni appuntamento è il risultato di questa volontà. Proposte differenti per contenuti ma anche la presenza di artisti che si incontrano per la prima volta che arrivano da luoghi diversi.

Come sei riuscito a convincere gli artisti ad accettare il tuo invito a partecipare a questo progetto artistico?

Come dicevo prima ho chiesto se potevo osare ed ho semplicemente osato. Cosa poteva succedere? Ricevere un no? Pazienza! Oltre a questa intraprendenza mi sono presentato con tutto ciò che potevo avere a disposizione. Cioè professionalità, impegno, determinazione ed una squadra di lavoro ad iniziare dall’Assessora a finire a tutto il personale del museo capace di lavorare bene e lavorare per raggiungere obiettivi comuni. Lo ripeto sempre, fare arte non significa solo pensare ad offrire un momento di svago, per riempire il tempo libero dello spettatore. Fare arte, proporre progetti come il nostro significa tentate di smuovere le coscienze, far crescere una comunità anche nelle più distanti diversità che magari si intrecciano e generano qualcosa di nuovo di ancora più bello.

A proposito di incontrarsi e intrecciarsi, quali regole avete messe in atto per la sicurezza?

Dopo i mesi di lockdown avevamo voglia di cominciare la nostra programmazione che era stata fermata poche settimane dopo la presentazione alla stampa del nostro cartellone. Lo abbiamo fatto in modo scrupoloso rispettando tutte le normative di sicurezza. Attualmente con le ultime normative in vigore, gli ingressi al museo sono contingentati, si entra con l’obbligo della mascherina di protezione, all’ingresso viene controllata la temperatura e in più punti della struttura sono disposti dispenser con gel igienizzante. E naturalmente abbiamo messo in campo anche tutte le altre disposizioni inerente la pulizia degli ambienti e la sanificazione. Poche e semplici regole che consentono a tutti, ad iniziare dal personale e finire con tutto il pubblico di fruire negli spazi espositivi nella massima sicurezza.

Entriamo nel vivo della programmazione. Il 23 ottobre si inaugurano due appuntamenti molto importanti. Nicolò Canova e Fernando Cobelo con “Derivato” e Francesco Speciale con “Arcanum” che progetti espositivi sono?

Due progetti molto complessi, totalmente distanti l’uno dall’altro. Anzi, oserei dire completamente opposti. Ma l’idea è anche quella di riuscire a catturare un pubblico differente ogni volta. Il progetto di Nicolò e Fernando rispetta e rispecchia naturalmente la loro ricerca, la loro creatività. Una mostra importante che parla dell’io, dell’individuo, del suo modo di essere, del su carattere e delle sue emozioni. Tutto ciò viene raccontato con prospettive diverse quella percettiva di ciò che ci circonda e quella più intima che afferisce al nostro io e al nostro essere persona. Il tutto viene raccontato con la freschezza interpretativa dell’arte e della ricerca di Nicolò Canova e di Fernando Cobelo attraverso queste contemporanee illustrazioni che hanno un gusto visivo e un sapore estetico innovativo e arrivano immediatamente allo spettatore. La mostra di Francesco Speciale “Arcanum” è il frutto di un lungo percorso di ricerca e di studi. Può essere considerata la seconda tappa che arriva al Museo del Presente, dopo Opera al Nero il primo appuntamento ospitato sempre al museo. Francesco arriva con più consapevolezza, con una ricerca che coniuga arte e magia “nate nella stessa culla”. Sarà un viaggio, un percorso di avvicinamento alle arti magiche tramandate dagli antichi che hanno da sempre “regolato” e vegliato sul tempo dell’uomo. Una mostra emozionate ma anche molto didattica

In cosa si intrecciano questi due progetti espositivi?

Sono due progetti che raccontano l’umana forza e fragilità. L’istinto e la ragione. Il rito e la casualità. Il passato e il presente. Due progetti complessi, costruiti con molto lavoro, perché le opere sono completamente inedite e ogni mostra è accompagnata da una riflessione critica che consente allo spettatore di munirsi di una possibilità in più, se lo riterrà opportuno, cioè quella di avere un primo profumo, un primissimo gusto per leggere meglio le opere e per emozionarsi. Perché il nostro obiettivo è sempre riuscire a smuovere, si spera in meglio, le coscienze.

Le mostre resteranno aperte fino al 14 novembre ma il 2020 ancora riserverà altri appuntamenti ed altri intrecci contemporanei, cosa ci puoi anticipare?

A Febbraio 2020 abbiamo presentato quella che era la programmazione che ha naturalmente subito delle variazioni e dei slittamenti. È vero, la programmazione di intrecci contemporanei non si esaurisce ma anzi direi che triplica con altri tre importanti appuntamenti che si terranno da dopo il 14 novembre entro fine anno. Anzi posso già aggiungere che parte della programmazione che era prevista nei mesi di lockdown è stata ricollocata nel 2021. Ma la prossima programmazione sarà ancora più avvincente. In queste settimane stiamo limando e sistemando alcune cose prima di rendere tutto pubblico, ma posso anticipare che sarà, ad iniziare dal mese di gennaio, un anno importante di conferme ma anche di tante belle novità. Non si poteva fare di meno visto l’impegno e la determinazione di tutti in questo 2020 che certamente non dimenticheremo facilmente e ci ha regalato professionalmente parlando un anno brillante.

Lo staff di ignorarte

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