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Roberto Sottile, il Critico d’Arte che non ti aspetti in una Calabria sempre più contemporanea

articolo pubblicato su italia-news24.it

C’è un sud che non ti aspetti, un sud artistico che parla il linguaggio del presente contemporaneo, cioè quelle espressioni dell’arte del XXI secolo fatto di idee e di sperimentazione. Un sud di opportunità e di conferme. Siamo in Calabria, nello specifico a Rende presso il Museo del Presente diventato grazie al suo curatore il critico d’Arte Roberto Sottile un luogo che giorno dopo giorno conquista l’attenzione di artisti, critici e addetti ai lavori, incuriositi da questo giovane e dinamico curatore.

Un po’ fuori dagli schemi e dalle regole, ma che con il suo lavoro e il suo impegno ci racconta di un Sud, di una Calabria capace programmare e puntare sull’arte e sulla cultura.Roberto Sottile, critico d’arte e curatore, nasce a Cosenza nel 1982. La sua attività critica-curatoriale si contraddistingue prettamente per una attenzione verso le nuove generazioni di artisti contemporanei e sulla riscoperta di artisti del novecento Italiano, e sull’approfondimento dei grandi artisti internazionali del Novecento e del XXI secolo.

In dodici anni di attività di critica militante, come egli stesso ama definirla, sono oltre sessanta le mostre curate, è altrettanto sono i progetti artistici culturali a cui ha preso parte come assistente alla curatela, componente del comitato scientifico e membro della direzione organizzativa. Si forma presso l’Università della Calabria dove discute per il conseguimento della laurea e laurea specialistica due tesi, rispettivamente in legislazione dei beni culturali dal titolo “dall’Europa ai territori, strumenti organizzativi e finanziari per la tutela del patrimonio Culturale”, e Storia della decorazione del libro in età moderna dal titolo “Ritratti nelle incisioni e nei rami inediti, conservati nell’archivio Generale dell Scuole Pie, Roma.” Nel settembre 2008 inizia la sua collaborazione con il Centro per l’arte e la Cultura Achille Capizzano di Rende/ Museo MAON diretto da Tonino Sicoli. Il sodalizio professionale dura bene nove anni, dal 2008 a marzo 2017, quando Sottile decide di interrompere ogni attività con il museo privato rendese. “Nessuno mi chiede di andare via se non la mia dignità -scrive nel comunicato stampa delle dimissioni, e continua – sarei potuto restare, ma reclamo coraggio e fantasia.” Coraggio e fantasia che non sono mai mancati nel percorso professionale di Roberto Sottile, che a pieno titolo rappresenta una nuova e brillante generazione di professionisti nel mondo della critica d’arte contemporanea, che ha deciso di scommettere nel sud e nella Calabria, riuscendo a creare una rete di contatti tra le nuove generazioni di artisti e critici contemporanei capaci di scambiarsi idee e realizzare connessioni artistiche di particolare importanza, che arrivano dalla Calabria ma anche da altre realtà regionali. Il Sud come occasione per tutti gli artisti.

Una vera e propria rivoluzione, dove il sud, la città di Rende e il Museo del Presente diventano teatro naturale dove portare in scena il talento e dare credito al talento. In dodici anni di attività, il Museo del Presente di Rende, città in cui ha sede l’Università della Calabria, rappresenta per il critico calabrese un’importante snodo per la sua crescita professionale. Le collaborazioni con il museo rendese, iniziate già nel 2008, rappresentano una prova essenziale nel percorso critico e curatoriale di Roberto Sottile, che già da subito dimostra una tendenza alla sperimentazione di nuovi linguaggi, prova ne è la sua prima curatela personale dell’artista Kossovaro Rushit Veliu, “Gjurme-Tracce”, al debutto in Italia presso il Museo del Presente. Dichiara Sottile: “Appena terminato l’allestimento della mostra di Rushit, capii subito che quella poteva essere l’inizio della mia carriera oppure la fine. Non tutti capirono quella mostra, ma dal giorno dopo avevo ben chiaro quelli che sarebbero diventati i miei obiettivi. La ricerca di nuovi linguaggi della pittura e scultura, attenzione alla fotografia, ai nuovi linguaggi artistici del cinema, la performance”. La sperimentazione e la ricerca artistica, diventano il cardine della ricerca di Sottile, che dell’agosto 2017 inizia una nuova, cruciale ed importante collaborazione con l’amministrazione comunale di Rende, con il Sindaco l’Avv.Marcello Manna ed in particolare con l’Assessorato alla Cultura della città di Rende, diretto dalla Prof.ssa Marta Petrusewicz.

Poco più di tre anni per presentare una programmazione fortemente incentrata sull’arte contemporanea del presente, con progetti artistici personali e collettivi che hanno raccolto presso il Museo del Presente oltre cinquecento artisti provenienti da diverse città italiane. Un vero e proprio record. Progetti che si susseguono l’uno dopo l’altro senza mai perdere l’obiettivo di un Museo aperto, plurale capace di interagire con i territori e con le diverse storie che trovano “casa” negli spazi espositivi. “Il Museo del Presente- dichiara Sottile – è tante cose messe insieme, una definizione che supera l’idea stessa di museo. Ciò ci consente la possibilità di essere meno severi verso quelle che sono le regole museali da seguire, e ci offre una grande ed unica possibilità cioè sperimentare, riuscendo però a raccontare quelle che sono le identità dei territori, senza cadere in una visione campanilistica”.

Ancora una volta la sperimentazione è il modus operandi essenziale al centro della ricerca di Roberto, che guarda ai territori come luoghi delle identità che devono essere al centro del racconto artistico contemporaneo, e il Museo del Presente in questa visione diventa non più un contenitore vuoto da riempire, ma luogo dai caratteri ben definiti, dove gli artisti si incontrano, sperimentano e si mettono in gioco. Da Pierpaolo Miccolis a Deborah Graziano, Francesco Speciale, Angelo Gallo, Salvatore Cammilleri fino a Massimo Melicchio, Diego Minuti, {movimentomilc}, Stefania Sammarro solo per citare alcuni dei protagonisti della programmazione in questi ultimi tempi, il lavoro di Sottile ha inteso raccontare attraverso la loro partecipazione, diverse generazioni di artisti, affermati e agli esordi, che hanno saputo entrare in sintonia con il nuovo spirito del museo. “Il museo deve diventare una bella occasione di riconferma oppure di inizio – dichiara Roberto – sarebbe troppo facile costruire una programmazione fatta di mostre antologiche, cioè di artisti che hanno alle spalle una lunga carriera. Il nostro obiettivo – continua il critico d’arte e responsabile artistico e curatore del Museo del Presente – è fare rete, offrire la possibilità di entrare in contatto con diverse potenzialità. I linguaggi dell’arte ci ripetono da sempre sono universali ma è nella grandezza di questa universalità che ci fa il mio stesso lavoro deve rintracciare le sinapsi di connessione dell’identità che supera i confini geografici e riuscire a raccontare il pensiero contemporaneo del presente”.

Un Museo del Presente, nelle idee di Sottile, che diventa piattaforma dei linguaggi e delle identità che fa della sua collocazione nel sud Italia, in Calabria e nello specifico nella città di Rende un punto di forza, per poter osare e proporre qualcosa di nuovo. “Mi piace parlare di identità nei miei progetti curatoriali – dichiara Roberto – perché mi piace pensare che l’arte contemporanea come l’arte del passato possa continuare a lasciare una traccia. Possa continuare cioè ad assolvere a quella funzione di educazione di una comunità, che reputo essenziale. Farlo al Sud – continua Sottile – è ancora più avvincente, siamo una terra dove l’ordinario diventa emergenza, ma una terra dalle mille potenzialità umane. Il mio obiettivo è sicuramente più grande di me, ma nel piccolo mondo dell’arte del Museo del Presente mi piace tirare fuori queste potenzialità, farle conoscere, offrire loro un momento di dialogo con altri territori ed altre identità, che arrivano al museo magari con molta diffidenza, ma tutti gli artisti che ho avuto il piacere di invitare a prendere parte della programmazione delle attività artistiche, una volta arrivati si innamorano delle idee e della forza di questo grande progetto.”

Una ricerca critica-curatoriale quella portata avanti da Roberto Sottile, caratterizzata anche da importanti progetti realizzati in altri musei e gallerie d’arte -solo per citarne alcune – come quella al Museo della Stampa di Soncino a Cremona, nella personale dell’artista Angelo Gallo nel 2017, oppure a Bologna presso la Fondazione Rizzo dove cura il grande progetto site specific Fluid Memories di Giuseppe Lo Schiavo, di cui cura l’anno successivo presso il museo MARCA di Catanzaro la sua prima personale in un museo in Calabria, oppure altre esperienze fuori regione, che in questi anni lo hanno portato alla collaborazione con l’artista Massimiliano Ferragina a Roma, dove nell’ottobre 2019 in piazza del Popolo ha curato la performance “Kardietà”, sempre nel 2019 a Cesena è impegnato con l’artista Angela Asatryan in occasione della sua personale presso la galleria BLUKLEIN. A Milano presso la Galleria Ambrosiana nel febbraio 2020 in occasione della personale dell’artista Pier Paolo Nudi, e poi ancora sempre a Milano con la Galleria Spirale d’Idee con la quale ha collaborato per la realizzazione di alcuni testi dei catoghi delle mostre di HECTOR&HECTOR, Giuseppe Amadio, Paolo De Cuarto, Carlo Piterà. E poi ancora a Spoleto presso la ADD-art gallery con la curatela della mostra “sognando sogni” di Samuel Di Blasi. Progetti che hanno dato la possibilità di un confronto con altre realtà che sicuramente hanno arricchito il suo già ampio percorso. “Lavorare fuori regione mi ha sicuramente offerto la possibilità di poter fare nuove ed importanti esperienze che aiutano nella mia professione. “Sono state delle occasioni non solo per la mia carriera -dichiara Sottile – ma anche perché da quei progetti sono nate altre collaborazioni per la Calabria, per altri artisti, non necessariamente curate dal sottoscritto, ma anche nuovi progetti per il Museo del Presente”. Il percorso professionale di Roberto Sottile in questi dodici anni di attività è stato interessato non solo dall’attenzione rivolta ai liguaggi contemporanei del presente, ma anche alla ricerca e allo studio degli artisti del Novecento italiano. Da Alberto Burri a Umberto Boccioni, a progetti espositivi sul primo e secondo Novecento Italiano e sul Futurismo e su autori della Scuola Romana degli anni trenta con mostre realizzate presso il Museo del Presente, il Museo d’arte Contemporanea Bilotti nel castello di Rende, e presso il Maon. “Conoscere il passato, per capire meglio il presente. Questi progetti – dichiara Sottile – a cui ho preso parte con diversi ruoli, da curatore, da responsabile scientifico, da assistente alla curatela, oppure da responsabile della segreteria organizzativa, sono state esperienze molto formative e utilissime. Da sempre, sostengo, che lo studio del Novecento artistico aiuti a capire meglio non solo il nostro passato ma anche la contemporaneità e i nuovi linguaggi del nostro presente, che con la storia dell’arte condividono in matrice comune, da rintracciare ancora una volta nell’identità e nella sperimentazione che è il cardine della mia ricerca”.

In conclusione, abbiamo voluto raccontare nei tratti più essenziali questa storia di impegno ma anche di vita, del critico d’arte e curatore Roberto Sottile per porre l’attenzione su una Calabria che ancora ci crede e ha tutte le potenzialità per invertire la rotta, e dar vita ad una nuova ed importante ed appassionante stagione di bellezza. Da Rende e dal Museo del Presente parte questa storia, fatta di intrecci contemporanei, da passato e presente che dialogano. Da artisti che arrivano e che non vogliono più andare via.

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