DIEGO MINUTI "DAL MARE" A CURA DI ROBERTO SOTTILE
DIEGO MINUTI "DAL MARE"
A CURA DI ROBERTO SOTTILE
20 DICEMBRE 2018 - 19 GENNAIO 2019
MUSEO DEL PRESENTE - RENDE
Per riuscire a comprendere il percorso artistico di Diego Minuti bisogna avere la capacità di osservare con occhi diversi, capaci di capire e cogliere tutte le sfumature di una ricerca articolata e complessa, che fa di Diego un artista capace di sperimentare e continuare a mantenere nella sua produzione una riconoscibilità ed uno stile unico. Dal mare è una mostra che va osservata con gli occhi dello stupore e della scoperta. Con occhi sensibili pronti a cogliere l’invisibile.Sono opere che prendono forma da momenti di vita, dall’attenzione con cui l’artista osserva il mondo, e ciò che lo circonda. L’utilizzo di materiali diversi che dialogano con una pittura compiuta, presente e mai invadente.
Cinque i percorsi in mostra che vogliono raccontare non solo uno studio sui materiali ed una attenta ricerca pittorica, ma cinque cicli che sono la testimonianza dell’attenzione e della sensibilità e creatività artistica e poetica di Diego Minuti, che osserva il mondo, conserva la materia, non spreca nulla, la rigenera e la mescola con la pittura. Si crea così un dialogo dai risultati visivi e concettuali mai improvvisati. Ci troviamo davanti ad una pittura “consapevole”, adulta, impegnata ed impegnativa che nel ciclo silver, dei cieli spenti, ruggine e nei cicli dei cuori ed eclissi è testimonianza di una bellezza che genera non solo stupore, ma anche portatrice sana di un messaggio importante che diventa il cuore di questa mostra.
Dal mare non è solo una mostra che ha la pretesa di farci conoscere le opere di una lunga e importante carriera di un artista, è una mostra pensata e ragionata per farci riflettere e condurci in una nuova dimensione. Dal mare è un invito a non essere distanti l’uno dall’altro a riconoscerci al di là del colore della pelle, a tutelare il nostro ambiente, riuscendo a capire e concepire nella nostra quotidianità l’importanza di quello che noi oggi chiamiamo “recovery art” cioè arte del riciclo, un arte, una ricerca, a cui Diego guarda non come momento di superamento di quella matrice classica ma come elemento di congiunzione e sperimentazione che hanno generato non solo un nuovo gusto, ma anche un modo diverso di osservare il mondo e la nostra società.
Una nuova sintesi visiva che supera e rigenera la stessa idea di recovery art. Sono opere che travalicano i confini della riconversione della materia e della dimensione della pittura; sono opere che dialogano con il tempo perché vivono al di fuori del tempo stesso della materia. Una materia che continua a vivere e trasformarsi grazie allo stupore dell’artista e al suo ingegno, alla sua capacità di continuare a credere che quella materia possa continuare a conservare ancora “momenti” e “storia” da far conoscere e mettere a disposizione di tutti.
Materia alla quale Diego Minuti restituisce identità e dignità combinando l’incontro e il dialogo con una pittura “alla maniera classica” capace anch’essa di comunicare non solo bellezza estetica, ma un messaggio più profondo, più intimo, che resta sospeso e visibile su ogni opera, pronto per essere colto e custodito. Sono opere che diventano testimonianza, non solo ricerca personale dell’artista, ma memoria collettiva. Ogni lavoro di Diego Minuti ha questa capacità, che non appartiene a tutti gli artisti e a tutte le arti, cioè, quella di una condivisione di una storia che già al primo sguardo riusciamo a fare nostra a comprendere e a custodire e tramandare. Ogni opera diventa documento.
Una mostra che non vuole “insegnare”. Una mostra che racconta attraverso questi 5 cicli il tempo di una vita dedicata all’arte. Sono cicli di un tempo che passa “consapevole”,che diventano un’occasione unica per la nostra fantasia, per recuperare il tempo perduto e nello stesso tempo per riflettere su più di una tematica importante. Diego Minuti si mette in gioco, scommette e rischia, costruendo per tutti voi un percorso non certo facile, ma capace di sfidarci. Bisogna capirsi per riuscire a crescere e l’artista possiede quella libertà creativa ed artistica di mettersi in gioco senza fuggire. Una tecnica raffinata, capace di costruirsi con stile e ricercatezza e con l’utilizzo di una tavolozza cromatica composta e costruita da infinite sfumature che rendono il risultato finale unico. Uno studio attento non solo sui colori, sulla composizione, ma anche sulla forma e su come queste forme possano mutare trasformarsi e amalgamarsi nello spazio dell’opera d’arte riuscendo a non dimenticare e far dimenticare a chi osserva che ogni oggetti custodisce una storia che va valorizzata e interpretata con stupore.
Diego Minuti ci regala dal mare una mostra bagnata di fantasia e tecnica. Una ricerca senza confini, con la capacità di essere compresa ovunque a qualsiasi latitudine, dove il tempo concreto di una pittura classica si astrae nelle materie che ritornano nelle mani dell’artista più viva che mai.
Dott. Roberto Sottile
Critico d’arte e curatore