BRUNO BANI, contatto! ordine! concetto!
- un grazie sincero a Maurizio Stefano Monticelli artefice dell'incontro tra le mie parole e l'arte di Bruno Bani -
Contatto! Ordine! Concetto! Tre conquiste che Bruno Bani raggiunge utilizzando le regole della geometria (che è alla base dell’ordine naturale) con un percorso che non replica forme artificiali, ma genera entità fisiche costruite in sintonia e accordo con la materia.
Da una parte il recupero delle regole geometriche più elementari che prendono forma con rigore, e dall’altra parte la creatività che genera il principio di una nuova forma che fonde il geometrismo con una pittura di sintesi capace di cogliere e fissare nel tempo un linguaggio artistico innovativo. La geometria viene trattata come identità reale, e come tale, soggetta alle dinamiche del tempo e delle fasi di una natura mai statica.
I lavori di Bani sembrano generati e bloccati nell’attimo di diventare “altro” , verrebbe voglia di toccarli per capire come l’artista sia riuscito a plasmare la materia e soggiogarla alle regole della stabilità e dell’armonia. Tempo e materia ma più semplicemente costruzione e forma! Seppure nella complessa struttura concettuale, le opere di Bani trovano nella semplicità delle forme, nella sintesi cromatica, nell’idea della struttura (intesa come organismo) la chiave di lettura vincente. Un dipinto che vive di forma propria e diventa scultura, capace però di continuare la sua “rigener-azione” invadendo lo spazio, e riuscendo a cogliere oltre all’elemento matematico anche l’aspetto estetico. Lo spazio di costruzione si modifica si differenzia, e questa difformità non incide come risultato sulla superficie! sembra quasi che Bani consideri compiuto lo spazio ma infinita la forma! in questo modo il risultato diventa una “terza forma” . Il percorso artistico di Bani è coerentemente disarmante poiché senza trucchi confronta e si fa interprete di una ricerca (anche naturale) che non vuole illudere ma ragionare sulla possibilità, coerente, che attraverso la combinazione di più valori si possa ottenere un risultato che si potrebbe definire sinottico (nella forma estetica e nella capacità riassuntiva geometrica).
L’equilibrio tra la razionalità e la creatività, è mediato dalla percezione del colore, dal gioco tonale, dalle ombre, e da elementi (apparentemente) esterni che esaltano la convivenza e le proporzioni delle forze che interagiscono nell’opera d’arte. Bani chiude in uno spazio finito un gesto capace di spezzare la materia senza penetrarla, vi riesce semplicemente riuscendo a regolare superfici e piani di lavoro che interagiscono con lo spazio (fisico e astratto) in maniera differente. Discorso a parte merita l’intervento della scrittura come elemento di carattere artistico che aggiunge al percorso creativo un valore in più, cioè la capacità dell’opera di trasmettere un concetto senza quella mediazione artistica (e critica), senza però rinunciare a ricercare quella conciliazione tra “graphia” e la realtà fisica, che nelle sedie diventa oggetto-soggetto tangibile. Comprensibile e concreto è il sincronismo tra colore e forma che rendono l’immagine percettibile come il risultato, riconsiderato in chiave moderna, di una nuova illusione bidimensionale.
Il dualismo tonale, il recupero di regole geometriche, una lettura immediata, priva di apparenze ci restituisce un prodotto artistico di sintesi, che nella guerra dei numeri della geometria e dei giochi impossibili delle forze, ci rivela la sua genuinità come elemento distintivo. Sono proiezioni cartografiche, rappresentazioni di sistemi governate dal processo geometrico che è alla base degli eventi naturali. Le opere di Bruno Bani ci raccontano che la forma visiva non corrisponde alla struttura della materia! Strappa la pelle per concederci il gusto della naturalezza della geometria che vive in ogni spazio! Plasma nuove fisionomie geometriche, schiaccia il tempo, genera la terza forma che vive nei nuclei della materia.
Roberto Sottile
Critico d’arte