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Maria Rosaria Cozza unica artista calabrese selezionata per “Artefatto10 RESET”


Nata a Cosenza nel 1988, ha conseguito il diploma specialistico in Arti Visive e Discipline per lo Spettacolo – indirizzo Pittura, presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Maria Rosaria Cozza è l’unica artista calabrese, vive a Belsito in provincia di Cosenza, selezionata per il progetto Artefatto nato dai Poli di Aggregazione Giovanile del Comune di Trieste che fa capo all'Area Educazione, Università, Ricerca, Cultura e Sport. Il progetto, ha come obiettivo un percorso indirizzato alla valorizzazione e alla scoperta dei giovani talenti, alla promozione e allo sviluppo dell'arte contemporanea. Il vernissage della mostra ARTEFATTO10_RESET si terrà venerdì 15 maggio alle ore 18.00 presso Palazzo Gopcevich, via Rossini 4, Trieste. Partner dell’evento GAI Giovani Artisti Italiani, organismo che raccoglie ad oggi 35 Amministrazioni pubbliche tra Comuni capoluoghi di provincia, Province e Regioni, allo scopo di sostenere le nuove generazioni artistiche tramite iniziative di promozione, produzione, mobilità internazionale e ricerca, e BJCEM Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo associazione che riunisce 61 membri di 20 diversi Paesi dell’Europa dell’area Mediterranea, che comprendono sia Istituzioni Culturali sia Organizzazioni Indipendenti.

Selezionata in mostra con il video GEOBODY (realizzato nel 2014), regia e musiche di Mauro Nigro, l’artista ci propone una riflessione sul corpo, che viene segnato dall’esperienza, da traumi e dal passare del tempo. Partendo come ispirazione da Shirin Neshat, che trasforma la sua pelle nelle parole e nelle dichiarazioni delle scrittrici femministe iraniane, a Jenny Holzer che lavora sulla propria pelle scrivendo sul proprio corpo le atrocità della “pulizia etnica” in Ex Yugoslavia, Maria Rosaria Cozza presenta una visione poetica del corpo, utilizzato come “dei fogli di un abecedario perché il nostro corpo e un libro che viene segnato da esperienze, da traumi e dal passare del tempo”.

Il corpo che diventa “identità”, supporto vivo sul quale tracciare il disegno della vita: le aspirazioni, i sogni, i traguardi, ma anche le sconfitte e l’inesorabile scorrere del tempo. Nel lavoro in mostra Maria Rosaria ci consegna un corpo nudo, ma coperto dalle tracce della vita, dell’esperienza, di tutte quelle quotidianità che segnano, graffiano e scalfiscono la nostra esistenza.

Diventa quasi una preghiera pagana, una ricerca intima che viene consegnata allo sguardo dello spettatore che diventa parte integrante di quella lotta, di quella gestualità che Maria Rosaria Cozza genera e replica! Sfoglia il propria corpo e lo macchia con i sapori della vita e lo lava come fossero delle mura sulle quali passa la storia, sulle quali scorre il tempo! dove è possibile leggere un frammento di vita.

Sono così forti le emozioni, così bene articolato il racconto visivo da riuscire a trasformare i movimenti del corpo in una danza di linee e forme di inesauribile energia, cariche di una forte tensione emotiva, che esalta il narrazione di una storia che l’artista vive attraverso, e sulla sua pelle!

Roberto Sottile

Critico d’Arte


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