FABIO NICOTERA "GLUE"
Come il folle Don Chisciotte davanti alle opere di Nicotera, dobbiamo trovare il coraggio di riporre nel cassetto il cinico realismo della vita e aspettare di vedere riemergere dalle sue opere quell’idealismo figlio della contemporaneità dell’arte. Fabio Nicotera nasce a Catanzaro nel 1975.Nel 2006 consegue la Laurea in pittura presso l’Accademia di Belle Artidi Catanzaro con il Maestro Luigi Magli. Diverse sono le sue partecipazioni a rassegne nazionali, tra le più importanti la personale “Femart”K’ens Art Gallery a Firenze nel 2002;le due mostre personali del 2005 e 2006 presso il Teatro Masciari di Catanzaro“Scene n3” e “Parola e Immagine”; le collettive “Zonescoperte” presso il Palazzo di vetro di Catanzaro nel 2008 e “Pubblicinvasioni”- Arte in transito,Paesaggio Urbano e Arte Contemporanea a Potenza nel 2009. Sempre nel 2009 Nicotera è impegnato presso il Museo de lPresente di Rende nella collettiva “Ibridazioni – immagini fra pittura,fotografia e tecnologia” a cura di Luigi Magli e Tonino Sicoli, direttore del MAON Museo d’Arte dell’Otto e Novecento di Rende. L’anno successivo, sempre presso il Museo del Presente, Nicotera insieme a Domenico Cordì, Elda Longo,Sebastiano Dammone Sessa, Maria Teresa Gallo, Giuseppe Negro, Vincenzo Paonessa, Ernesto Spina e Sonia Talarico è il protagonista della mostra “Slang – segmenti di arte contemporanea”. Nel 2011 partecipa a “ZoneScoperte III”, omaggio all’Italia (150° anniversario Unità d’Italia), a cura diAndrea Romoli Barberini, presso il Palazzo di vetro di Catanzaro.
Con la mostra “Sei Sud” a cura di Andrea Romoli Barberini nel 2011 presso il MADP, Museo Arte Ducale, presso Palazzo Ducale a Gubbio, Fabio Nicotera insieme a Domenico Cordì, Sebastiano Dammone Sessa, Giuseppe Negro, Vincenzo Paonessa, Ernesto Spina da vita ad un progetto espositivo itinerante – dopo Gubbio la mostra è stata riproposta in diverse città italiane. Nel marzo 2013 la mostra è ospitata negli spazi dell’Istituto Portoghese di Sant’Antonio (IPSAR) di Roma.Le opere di Nicotera sono il risultato di una prestazione artistica intellettualistica e razionale che si scontra e incontra in una ricerca dai tratti quasi ossimorica che tenta un legame tra l’astrattismo delle forme - delle sue colle - e lo spazio, invaso, conquistato quasi soggiogato dalla materia stessa. Le opere di Nicotera sono una porta d’accesso in uno spazio senza tempo, le trasparenze e le opacità delle colle inducono ad una contiguità tra passato e presente dove il disordine apparente della superficie, la confusione costruita dalle forme persuade lo spettatore ad entrare in relazione con esse. Quasi come fosse alla ricerca di una nuova immaginazione e di una nuova poesia che racconta di una corporeità astratta e di una spiritualità tangibile,Nicotera sottomette e conquista lo spazio dell’opera dialogando con essa mediante l’install-azione di nuove elementi esterni che si impregnano, si svelano e si manifestano nella colata delle colle viniliche. Le opere di Nicotera non andrebbero semplicemente osservate, andrebbero ascoltate per scorgere il rumore della materia intrappolata che genera – come fosse una “fecond-azione” dove la tela diventa un grembo che accoglie – la riflessione più privata, più intima dell’artista; le opere di Nicotera andrebbero toccate – però non fatelo mai! – nel tentativo irreale e fantastico di andare oltre, di capire cosa vi succede dentro, di guardare dall’altra parte e partecipare a quella nuovaepiphanīa dell’immagine che l’artista propone nelle sue opere attraverso la mediazione tra le forze e le forme delle colate di colla, che imprigionano e fermano altra materia. Nelle opere di Fabio Nicotera va letto da un lato il tentativo di raccontare una precarietà quasi illusoria e fragile dove tutto sembra possa mutare da un momento all’altro, ma anche il vigore dello straripamento della materia – la colla – che sulla tela attraverso il colore, il vetro, le lenti di vetro, il cristallo e altre applicazioni si mescola restituendoci un’espressione artistica raffinata, di gusto, capace di farci apprezzare l‘energia dell’intellighenzia creativa dell’artista.
Dott. Roberto Sottile
Critico d’Arte