RUSHIT VELIU “Tra-passato Presente”
“Rushit Veliu, si fa interprete di un processo di riconversione di una pittura “primitiva”, dolente e carica di passioni, capaci di conciliare l’esuberanza del progresso con una ricerca costante della sintesi del passato.”
Rushit Veliu nasce a Skenderaj, in Kosovo nel 1979. Durante il conflitto nel Kosovo, decide di non lasciare la sua terra, ma di restare, nel tentativo di vivere quanto più possibile una vita normale. Nel 2002 si laurea presso l’Università di Prishtina nella Facoltà di Arti Visive. Nel 2003 espone presso il Ministero della Cultura a Prishtina in Kosovo mentre nel 2005 presso la Galleria Reall, Ulqin in Montenegro. Diverse sono le città dove espone: Tirana, Boston, Sevilla in Spagna, Hobro in Danimarca. Del 2011 è la sua prima personale in Italia, presso il Museo del Presente di Rende.
Rushit Veliu nei suoi lavori plasma e modella nuove forme grazie ad una tavolozza poliedrica e ad un tecnica pittorica del tutto particolare: le forme affiorano sulla tela come dei corpi estranei in continuo conflitto con lo spazio dell’opera d’arte. La tela graffiata e stropicciata, quasi usurata dal tempo, ci restituisce una pittura carica di colore che invade lo spazio, straripa e consuma le forme del disegno-graffito dell’opera. Con una attualità di stile e tecnica, Rushit, con una tavolozza di forte impatto, ci restituisce nei suoi lavori quella nuova e moderna trasfigurazione artistica e culturale dei luoghi della sua memoria, dei colori e delle forme del suo tempo urbano, che si armonizzano nel tempo dell’opera, in uno spazio ideale, teorizzato, astratto ma tangibile.
Come delle grandi scatole di giochi, le tele di Rushit custodiscono un racconto popolare, una ricerca del tempo presente, di una trama caotica e inquieta, mediata e conciliata da una pittura di forte impatto visivo. Ciò che l’artista ci restituisce è il suo pensiero moderno di una società contemporanea ansiogena, dove forme e colori lottano in una precaria condizione di equilibrio, e per volontà stessa di Rushit, la lettura visiva delle opere può avvenire da destra verso sinistra dall’alto verso il basso o viceversa. L’esperienza del conflitto armato nel Kosovo, anche per la giovane età è elemento di partenza vincolante nella formazione di Rushit. In una terra assediata, alla ricerca della propria autonomia, alla ricerca del rispetto della propria identità è giusto chiedersi quale nuovo “carattere” questa esperienza possa aver lasciato negli occhi dell’artista. Senza alcun dubbio, come conferma anche Rushit, nei suoi lavori quella precarietà percepibile, quel caos e quel disordine sono il prodotto profondo e irrazionale delle paure, delle speranze, dei sogni e desideri di un ragazzo, poco più che adolescente che sceglie di restare nella propria terra durante la guerra. Il desiderio dell'artista di raccontare questo caos, di portare nei suoi lavori la sua storia il suo punto di vista intimo e privato, avviene in maniera istintiva dal "motu proprio" artistico, ciò permette a Rushit di confrontarsi con se stesso e di sperimentare e proporre una pittura che cammina sulla sottile linea rossa, in un perenne dualismo tra cioò che è "passato" e ciò che è "presente".
Roberto Sottile
Critico d'Arte